Nel momento in cui si arreda casa, è naturale soffermarsi su aspetti come la scelta della pavimentazione. Il parquet è l’alternativa indubbiamente più elegante e anche una soluzione che, da diverso tempo a questa parte, ha visto aumentare la sua popolarità. I motivi sono da ricondurre soprattutto alla tendenza, interessata da un incremento a seguito dello scoppio dell’emergenza inflazione, a tornare al mattone come bene rifugio.
Chi ha una casa di proprietà, tende a prendersene cura con maggior dedizione rispetto al passato. Quando si chiama in causa questo approccio, si deve dedicare una parentesi al parquet, capace di aumentare anche del 5% il valore dell’immobile.
Alla base, ovviamente, deve esserci una scelta gestita con le adeguate conoscenze tecniche. Nelle prossime righe, vediamo qualche consiglio da tenere presente.
Come forse già sai, sotto il cappello del termine “parquet” è possibile includere pavimenti con diverse peculiarità. Il primo criterio da considerare quando si parla della scelta del parquet riguarda la distinzione tra prefinito e massello.
Il primo, caratterizzato dalla presenza di un numero di strati che può andare dai 2 ai 3, è stato trattato con oli e vernici già in fabbrica ed è praticamente già pronto all’uso.
In virtù di questo oggettivo vantaggio e delle esigenze di manutenzione più blande, negli ultimi tempi la sua popolarità è cresciuta notevolmente, come dimostrano anche gli ottimi numeri di portali dedicati al mondo dell’arredamento che, come Quarantaceramiche.it, presentano un’ampia sezione dedicata alle pavimentazioni.
Entrando ulteriormente nel vivo delle caratteristiche del parquet prefinito, ricordiamo che il suo strato superiore è realizzato in legno nobile. Il suo spessore, nella maggior parte dei casi, si aggira attorno ai 2,5 mm. Questa soluzione, proprio in virtù della presenza di più strati, si presta bene agli ambienti con riscaldamento a pavimento.
Nel caso del parquet in massello, opzione di maggior pregio, si parla, invece, di una pavimentazione costituita totalmente da legno nobile.
Il prezzo medio si aggira tra i 50 e i 70 euro al metro quadro.
Un aspetto di massima rilevanza quando ci si sofferma sulla scelta del parquet è la selezione dell’essenza giusta. Come regolarsi? Riflettendo innanzitutto sull’ambiente che si deve pavimentare.
Nel caso del bagno e della cucina, zone della casa dove, fino a qualche tempo fa, era impensabile posare il parquet, delle opzioni valide sono legni come il teak e l’iroko, che sopportano molto bene l’umidità. Da evitare, invece, sono i ristagni idrici.
Attenzione: non stiamo dicendo che sia vietato optare per altre essenze! Una soluzione popolarissima è il rovere, nome commerciale dato a un albero della medesima famiglia della celebre quercia. Apprezzato per la sua resistenza e per il fascino delle sue venature, questo legno può essere preso in considerazione pure per il parquet del bagno, a patto di procedere preventivamente con specifici trattamenti protettivi.
La conoscenza delle varie essenze disponibili quando si acquista il parquet è importante anche dal punto di vista dei colori. Se, per esempio, si desidera un pavimento chiaro, si possono prendere in considerazione soluzioni come il già menzionato rovere, così come l’abete e il faggio.
Chi opta per colori più scuri, può orientarsi verso l’iroko e l’acacia, tra i legni più duri in assoluto.
Un ulteriore aspetto che merita attenzione in fase di scelta del parquet riguarda la posa.
L’opzione oggi più apprezzata è quella della posa flottante, scelta soprattutto quando si ha a che fare con il parquet prefinito.
In passato, tra le alternative disponibili c’era anche la posa inchiodata. Oggi come oggi, non si utilizza quasi più. Viene presa in considerazione praticamente solo con il massello e nei casi in cui si ha a che fare con parquet che vengono posati a secco su una base di sabbia.